Scrittore e uomo politico italiano. Insegnante a Vercelli e a Pisa,
esordì nel teatro, mettendosi in luce con i proverbi drammatici in verso
martelliano (
Chi sa il gioco non l'insegni, 1871;
L'uomo propone la
donna dispone, 1862;
Il peggio passo è quello dell'uscio,
1873), opere in cui rivelò uno stile elegante e uno spirito finemente
arguto. Si rivolse quindi al giornalismo: nel 1879 fondò il "Fanfulla
della domenica", primo periodico letterario italiano, che diresse fino al 1882,
negli anni 1882-83 lavorò a "La domenica letteraria" e nel 1880 diede
vita al "Giornale dei bambini", sul quale pubblicò
Pinocchio di
Collodi. Si dedicò anche alla critica d'arte (
Tra un sigaro e
l'altro, 1876;
Di palo in frasca). Fu inoltre autore di alcuni libri
di memorie (
Confessioni e ricordi, 2 volumi, 1822-28;
Nell'Africa
italiana, 1891;
Cose africane, 1896;
Diario 1914-18; 1966) e
di studi di storia (
Diario inedito del conte Luigi Passerin de Rilli e
Il '48 in Toscana). L'attività di letterato non lo tenne lontano
dalla vita politica del Paese: entrato in politica come liberale di sinistra, fu
ministro della Pubblica istruzione (1892-93), governatore dell'Eritrea
(1897-1907), ministro delle Colonie (1915), senatore (1823) e infine ministro di
Stato (1927) (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia 1928).