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Martini, Ferdinando.

Scrittore e uomo politico italiano. Insegnante a Vercelli e a Pisa, esordì nel teatro, mettendosi in luce con i proverbi drammatici in verso martelliano (Chi sa il gioco non l'insegni, 1871; L'uomo propone la donna dispone, 1862; Il peggio passo è quello dell'uscio, 1873), opere in cui rivelò uno stile elegante e uno spirito finemente arguto. Si rivolse quindi al giornalismo: nel 1879 fondò il "Fanfulla della domenica", primo periodico letterario italiano, che diresse fino al 1882, negli anni 1882-83 lavorò a "La domenica letteraria" e nel 1880 diede vita al "Giornale dei bambini", sul quale pubblicò Pinocchio di Collodi. Si dedicò anche alla critica d'arte (Tra un sigaro e l'altro, 1876; Di palo in frasca). Fu inoltre autore di alcuni libri di memorie (Confessioni e ricordi, 2 volumi, 1822-28; Nell'Africa italiana, 1891; Cose africane, 1896; Diario 1914-18; 1966) e di studi di storia (Diario inedito del conte Luigi Passerin de Rilli e Il '48 in Toscana). L'attività di letterato non lo tenne lontano dalla vita politica del Paese: entrato in politica come liberale di sinistra, fu ministro della Pubblica istruzione (1892-93), governatore dell'Eritrea (1897-1907), ministro delle Colonie (1915), senatore (1823) e infine ministro di Stato (1927) (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia 1928).